Nel cortile di Palazzo d'Accursio la mostra fotografica "Stonewall nel cuore del Mit"

Nel Cortile di Palazzo d'Accursio è ospitata una piccola mostra fotografica che ha un valore grandissimo: "Stonewall nel cuore del MIT. Il lavoro del Mit a Bologna. Immagini in mostra dall'archivio del MIT (1979 - 2019)". Ne sono consapevoli le organizzatrici del Movimento Identità Trans, che la descrivono così: "Mezzo secolo dalla rivolta di Stonewall, 40 anni dalla nascita del MIT, 25 anni di pratiche, servizi, progetti e rivoluzioni che nascono dai bisogni delle persone trans, dal loro diritto di cittadinanza, soprattutto dalla loro narrazione. È quanto si è straordinariamente realizzato a Bologna, un’esperienza unica inscritta nella storia della Città, del movimento trans e di tutta la comunità". 

Ad attirare lo sguardo, il viso rotondo e sorridente di Marcella Di Folco, storica e indimenticabile presidente del MIT che fu anche la prima consigliera comunale transessuale, eletta nel 1995 nelle fila dei Verdi proprio qui a Bologna, dove il MIT ha la sua sede nazionale e uno dei pochi consultori per la transizione di genere gestito direttamente da persone trans. Accanto a lei Sylvia Rivera, l'attivista transgender latinoamericana, icona del movimento LGBTQI* mondiale per essere stata la protagonista dei moti di Stonewall del 28 giugno 1969 a New York, che diedero inizio alla seconda ondata del movimento per i diritti civili delle persone LGBTQI*. Rivera fu ospitata dal MIT a Bologna nel giugno del 2000 per il convegno Transiti, che rappresentò un momento molto forte di rivendicazione della memoria storica delle lotte che ogni anno convergono nelle sfilate dell'Orgoglio, i Pride appunto. E nel mese del Pride - fino al 30 giugno a ingresso libero nel Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio - Bologna riscopre in queste immagini un pezzo della sua storia, sia amministrativa che sociale, che oggi continua nel Patto generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQI nella città di Bologna e nell'esperienza dell'Ufficio Pari opportunità.