Una tre giorni di incontri, degustazioni speciali con staffette di celebri chef, esposizione di prodotti locali e provenienti dal Cilento, laboratori dedicati alle famiglie per apprendere le basi del consumo consapevole in merito ai prodotti ittici e produzione di differenti tipi di pane.
A Bologna dal 14 al 16 novembre si terranno le “Giornate della dieta mediterranea – patrimonio UNESCO”. All'ex ospedale dei Bastardini, in via D’Azeglio 41, con apertura dalle 13 alle 19 per tutte e tre le giornate, ad ingresso gratuito, chef, esperti della nutrizione, studiosi, ricercatori, Sindaci e Amministratori impegnati per le buone pratiche si confronteranno sul tema della dieta mediterranea nei sui diversi aspetti, dalla tipicità alle intolleranze alimentari, fino a far capire il consumo sostenibile.
La dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell'umanità UNESCO il 16 novembre 2010 a Nairobi. Tale importante riconoscimento, felice coronamento di un iter iniziato quattro anni prima e ripreso con vigore nel 2009, consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale.
Scopo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare i cittadini tutti sul tema della sana e corretta alimentazione, per stimolare, coinvolgendo giovani e famiglie, una riflessione sul ruolo centrale della dieta mediterranea, per informare e diffondere l'insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo.
“Il 16 novembre ricorre il quarto anniversario del riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell'umanità UNESCO. Riconoscimento che e' stato possibile solo grazie all'impegno politico di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica barbaramente ucciso nel 2010 – spiega l'assessore alla Legalità, Nadia Monti - Vassallo si fece promotore della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i patrimoni dell'umanità, ma purtroppo non ha mai visto la realizzazione del 'Centro internazionale di studi per la dieta mediterranea, che ha sede proprio a Pollica, comune con il quale Bologna ha stretto un gemellaggio, proprio in memoria di quei valori di legalità e di consumo sostenibile portati avanti da Vassallo".
Il ricavato dei laboratori e delle degustazioni ad offerta libera andrà alla Fanep, l'associazione che offre sostegno e cure ai minori affetti da patologie neuropsichiatriche.
Da Bologna City of Food e città del Parco Agroalimentare F.I.CO, Andrea Segrè direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari e presidente del CAAB, lancia la proposta di dedicare alla dieta mediterranea una Giornata mondiale anticipando i sorprendenti risultati di una ricerca dell’Università di Bologna, che sarà presentata domenica 16 ai Bastardini. “Chi ha detto che mangiare bene costa di più? La Dieta Mediterranea è proprio un esempio concreto di come si possa davvero mangiare bene e stare in salute, spendere il giusto e praticare uno stile di vita corretto dal punto di vista nutrizionale e anche relazionale”, spiega Segrè.
“Analizzando i dati emersi dai carrelli della spesa si nota che il menu attualmente consumato dagli italiani costa settimanalmente a una persona 48.17 euro mentre il menu mediterraneo 50.28, solo 2.02 euro in più – continua Segrè - Se invece ci si nutre in un fast food la spesa sale a 130.64 euro. Correlato è l’impatto negativo dal punto di vista delle patologie legate all’alimentazione, risultando che le fasce meno abbienti soffrono di alti tassi di obesità, diabete, malattie cardiovascolari, osteoporosi, carie dentali e alcune forme di cancro. La Giornata mondiale della dieta mediterranea oltre a riconoscere un patrimonio mondiale, servirà anche a trasmettere una corretta informazione e a creare una coscienza alimentare che il nostro Paese deve avere”.