Torre Garisenda, nasce il comitato scientifico per la conservazione

Bologna si prende cura della torre Garisenda. La Giunta di Palazzo d’Accursio ha deliberato la nascita del “Comitato scientifico di valutazione delle indagini e degli interventi necessari alla conservazione delle condizioni di sicurezza dei materiali che costituiscono la torre”, composto da esperti e professionisti. La stabilità della torre Garisenda viene controllata periodicamente dall’Amministrazione comunale di Bologna.

A partire dal 1990, il monitoraggio avviene attraverso quattro capisaldi posti sulla fondazione della torre, a due metri dal piano di calpestio, e una serie di strumenti collocati all’interno e all’esterno della stessa. La lettura dei dati di questi strumenti di controllo è assicurata tramite una collaborazione continuativa tra il Comune e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Università di Bologna.

Fanno parte del comitato scientifico: Cristina Ambrosini (Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna); Gilberto Dallavalle (ingegnere, già progettista dei recenti lavori di consolidamento della torre Asinelli e Garisenda); Pierpaolo Diotallevi (docente DICAM Unibo); Angelo di Tommaso (docente DICAM Unibo); Guido Gottardi (docente DICAM Unibo); Renato Lancellotta (docente al Politecnico di Torino, ha lavorato al consolidamento della Torre di Pisa); Stefano Lugli (docente UniMoRe); Pier Giorgio Malerba (Politecnico di Milano, consulente della Procura di Genova per il ponte Morandi); Tomaso Trombetti (docente DICAM Unibo).

Da molti anni il Comune ha disposto metodiche rilevazioni strumentali mirate al monitoraggio e al controllo del terreno di fondazioni, alla caratterizzazione geotecnica, nonché al monitoraggio strutturale in elevazione in condizioni statiche e dello stato di verticalità della Torre; per effettuare le suddette rilevazioni, l’Amministrazione comunale ha avviato diversi rapporti di collaborazione e appalti con soggetti specializzati, sia pubblici che privati, ai fini della conservazione di un patrimonio di così elevata importanza.

Recenti indagini condotte sulla torre hanno evidenziato segnali di degrado della selenite che ne compone la base; il monitoraggio ha evidenziato che la parte in muratura che compone il resto della torre non presenta problemi. La selenite si degrada con il forte calore e con l’acqua, diminuendo le sue caratteristiche di resistenza.

Il comitato scientifico, che si è riunito per la prima volta ieri, giovedì 24 gennaio, ha dunque il compito di approfondire l’analisi dello stato di salute della base della torre e studiare quali provvedimenti mettere in opera per verificarne e ripristinarne la consistenza e le caratteristiche meccaniche.